La Settimana Enigmistica è il nemico giurato dell’insopportabile pensiero totalitario dei nostri tempi che guarda con un sorriso sprezzante a chi si ostina a coltivare la nostra lingua, a chi sceglie di pensare prima di rispondere, a ministri che considerano irrilevante conoscere le date degli avvenimenti storici, spingendo verso lo sradicamento dei giovani dal tempo e dallo spazio…

Prendere il tram alle sette meno un quarto del mattino regala dei piccoli privilegi: primo fra tutti quello di trovare un posto per sedersi, poi una maggiore puntualità delle corse e un’atmosfera più rilassata. Ma questo è niente rispetto al dono che ho avuto sulla linea 3 andando al lavoro stamattina presto: accanto a me si è seduta una ragazza che, invece di avere lo sguardo chino sul telefonino, si dedicava alla compilazione delle parole crociate sulla Settimana Enigmistica.

Improvvisamente si sono affollati nella mia mente i ricordi di lunghi pomeriggi con mia nonna in cui tentavo la soluzione di parole crociate ed enigmi e mi stupivo delle notizie strane e interessanti della sezione ‘Edipeo Enciclopedico’ o della rubrica ‘…Non tutti sanno che’. Vincere la tentazione di andare subito all’ultima pagina a controllare la soluzione di rebus astrusi o per capire il motivo per cui l’ispettore Bracco incriminava il droghiere o il vicino di casa era un fondamentale esercizio di pazienza e tenacia (essenziale non solo per lo studio ma per guadagnare autostima e coscienza di sé).

Il rapporto tra le generazioni stimolato dalla Settimana Enigmistica si è riproposto (e si ripropone ancora) con i miei genitori e ora con le mie figlie sotto l’ombrellone o in brevi fine settimana fuori Roma.

La mia vicina sul tram, coscienziosamente armata di matita (mai usare la penna per la Settimana Enigmistica dove ‘tornare sui propri passi ’ è la regola), si cimentava con la necessità di conoscere bene la lingua italiana, la sua ortografia, i sinonimi e i contrari e intanto anche il ‘personaggio famoso’ posto in effigie al centro della tabella delle parole crociate appariva (magia del modesto bianco e nero della rivista) strappato al volgarissimo circo mediatico per tornare agli educati anni cinquanta. Nonostante il giornale sia stato fondato nel 1932, per motivi a me ignoti, il suo stile globale rimanda infatti ai cinquanta del secolo scorso, e questo non è il solo mistero della rivista.

La Settimana Enigmistica è il nemico giurato dell’insopportabile pensiero totalitario dei nostri tempi che guarda con un sorriso sprezzante (se non peggio) a chi si ostina a coltivare la nostra lingua, a chi sceglie di pensare prima di rispondere (invece di muovere freneticamente le mani su giochi basati esclusivamente sul tempo di reazione, roba un tempo riservata ai roditori nei laboratori di ricerca), a ministri che considerano irrilevante conoscere le date degli avvenimenti storici (spingendo verso lo sradicamento dei giovani dal tempo e dallo spazio).

La Settimana Enigmistica coltiva ribelli che compilandola resistono al rullo compressore della globalizzazione intesa come grigio uniforme e predominio dell’istinto primario sul pensiero, a chi vuol farci credere che il trasferimento delle tradizioni attraverso le generazioni sia roba da mentecatti.

La Settimana Enigmistica, come ogni buon combattente, non si espone al fuoco nemico quando non ve ne è la necessità, lavora nell’ombra, per questo è efficace, fosse lei ‘la vecchia talpa’ a cui si riferiva Marx ? (K. Marx, Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte, dicembre 1851 – marzo 1852).

La Settimana Enigmistica non rifiuta di stare al passo con la cronaca, ma la filtra nello stile suo proprio, per cui nelle barzellette trovano posto i riferimenti al nostro tempo ma il disegno è quello degli anni cinquanta a suggerire il fondamentale ‘Nihil Sub Sole Novum’ (Qoelet 1,9), la cosa più rivoluzionaria che si possa affermare ai nostri tempi.

Leggete la Settimana Enigmistica, risolvete i rebus, le parole crociate, insistete fino a che non riuscite a trovare tutte le differenze tra due vignette: quello che avete fra le mani è uno scrigno di saggezza, un indispensabile manuale di sopravvivenza….

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