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Proponiamo il discorso pronunciato da Giogio La Pira, sindaco di Firenze, per la consegna delle chiavi agli assegnatari dei primi cinquemilacinquecento vani costruiti nella città “satellite” di Firenze sulle Rive dell’Arno

La prima cosa che ho da dirvi è questa: amatela questa città, come parte integrante, per così dire della vostra personalità.

Voi siete piantati in essa: in essa saranno piantate le generazioni future che avranno da voi radice: è un patrimonio prezioso che voi siete tenuti a tramandare intatto, anzi migliorato e accresciuto, alle generazioni che verranno.

Ogni città racchiude in sé una vocazione ed un mistero: voi lo sapete: ognuna di esse è da Dio custodita con un angelo custode, come avviene per ciascuna persona umana. Ognuna di esse è nel tempo una immagine lontana ma vera della città eterna.

Amatela, quindi, come si ama la casa comune destinata a noi ed ai nostri figli.

Custoditene le piazze, i giardini, le strade, le scuole; curatene con amore, sempre infiorandoli e illuminandoli, i tabernacoli della Madonna, che saranno in essa custoditi; fate che il volto di questa vostra città sia sempre sereno e pulito.

Fate, soprattutto, di essa lo strumento efficace della vostra vita associata; sentitevi, attraverso di essa, membri di una stessa famiglia: non vi siano tra voi divisioni essenziali che turbino la pace e l’amicizia: ma la pace, l’amicizia, la cristiana fraternità fioriscano in questa città vostra come fiorisce l’ulivo a primavera!

La seconda cosa da dirvi è questa: ogni vostra casa sia, come dice il proverbio, come una badia: sia come un giardino che ha terren buono e che produce fiori e frutti: sono i fiori ed i frutti delle virtù familiari, religiose e civili.

Un vivaio di grazia, di purezza, di affetto e di pace amorevole ove i germogli nuovi – i bambini – saranno custoditi come la pupilla dei vostri occhi e come la ricchezza suprema della città intera! Dove gli anziani trovino conforto sereno, e sereno, amoroso tramonto!

Queste vostre case, fiorentini, non conoscano – è l’augurio che vi faccio dal fondo del cuore! – l’angoscia della disoccupazione e dell’indigenza!

Ma siano oggi e sempre case di operosi lavoratori che guadagnano col loro sudore il pane santificato di ogni giorno!

La terza cosa da dirvi è, infine, questa: concerne ciascuno di voi.

Il Sindaco vi dice (rivolto specialmente ai giovani, ai più ricchi d’ingegno e d’ideali): meritate le sublimi grandezze di civiltà cristiana di cui è ricca, per tutte le nazioni del mondo, la vostra città madre: Firenze.

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