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Il 28 Novembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto legge contenente misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anticrisi il quadro strategico nazionale.

La manovra, contenuta in 6 articoli, ha un valore di 6,3 miliardi e porta con sé molte novità, come l’attivazione di due grandi fondi: uno per gli ammortizzatori sociali e l’altro per le infrastrutture e le risorse previste dall’intera manovra troveranno totale copertura grazie alle entrate previste dallo stesso provvedimento. rn

A sostegno delle famiglie e delle fasce più deboli della popolazione, è prevista l’erogazione di un bonus per il 2009 che va dai 200 ai 1000 euro a seconda delle fasce di reddito e della composizione del nucleo familiare, calcolato sulla base dei redditi percepiti nel 2008[1]. Il decreto anticrisi rappresenta anche un aiuto del Governo nei confronti dei risparmiatori in difficoltà con il caro-mutui. L’articolo 2, infatti, fissa un tetto del 4% (soglia oltre la quale è lo Stato ad accollarsi l’eventuale eccedenza) per tutto il 2009 sui mutui a tasso variabile contratti per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa. Per i mutui contratti dopo il primo gennaio 2009 vi sarà, invece, l’indicizzazione al tasso ufficiale della Banca centrale europea, anziché all’Euribor.

Al fine di contenere gli oneri finanziari a carico dei cittadini e delle imprese, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2009, è previsto un blocco per i diritti e le tariffe dovuti a fronte di servizi erogati dalla Pubblica amministrazione, come ad esempio le tariffe relative alla motorizzazione; restano fuori le tariffe autostradali (bloccate per 4 mesi), elettriche e del gas, che continuano ad essere fissate dalle Autorità di vigilanza.

All’articolo 4, il Decreto istituisce il “fondo per il credito ai nuovi nati” del valore di 75 milioni equamente distribuiti nel triennio 2009-2011, che va in aiuto dei futuri genitori favorendo l’accesso al credito per le famiglie con un figlio nato o adottato nell’anno di riferimento.

La seconda parte del pacchetto anticrisi, attua diverse misure a sostegno all’economia con la proroga della detassazione del salario di produttività, ovvero premi e incentivi per redditi fino a 35 mila euro l’anno; raddoppia anche la parte di reddito su cui applicare gli sgravi, che passa da 3 mila euro a 6 mila euro l’anno. Non viene, invece, prorogata la detassazione sugli straordinari. Per quanto riguarda l’Irap, è prevista una parziale deducibilità con un rimborso del 10% a partire dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2008, indipendentemente da interessi passivi e costi del personale sostenuti. Il decreto legge prevede anche il rimborso dell’Irpef o dell’Ires maturata in relazione alla ipotetica deducibilità dell’Irap nei periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre. Al fine di favorire il rientro dei cervelli italiani all’estero, il pacchetto concede, altresì, la detassazione per ricercatori e professori che rientrano in Italia e credito d’imposta per le ricerche in Italia su incarico di committenti esteri.

rnPer realizzare le opere strategiche di preminente interesse nazionale il decreto anti crisi stanzia anche un contributo quindicennale di 120 milioni di euro l’anno a partire dal 2010. Inoltre, viene istituito per il 2009 un fondo per gli investimenti di 960 milioni di euro, nonché risorse per 480 milioni di euro, per ciascuno nel triennio 2009-2011 per assicurare i necessari servizi ferroviari di trasporto pubblico. Il finanziamento (1.440 milioni di euro per il 2009 e 480 per ciascuno degli anni 2010 e 2011) arriva dal Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate e gli investimenti dovranno riguardare per il 15% il Nord e l’85% il Sud. In considerazione della crisi economica è, invece, prevista una riassegnazione delle risorse per formazione e occupazione per interventi infrastrutturali, con priorità alla messa in sicurezza delle scuole, all’edilizia scolastica e carceraria, alle opere di risanamento ambientale, anche di natura infrastrutturale, alla bonifica di siti, alle infrastrutture museali e archeologiche e all’innovazione tecnologica. Infine, verrà costituito un osservatorio economico col compito di verificare che i soldi dati in prestito dalle banche vadano al sistema economico. rn


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[1] Il Bonus è pari a 200 euro nei confronti dei pensionati ed unici componenti del nucleo familiare, qualora il reddito complessivo non sia superiore 15 mila euro; 300 euro per il nucleo familiare di due componenti, con un reddito complessivo familiare non superiore a 17 mila euro; 400 euro per il nucleo familiare di tre componenti, con un reddito complessivo familiare non superiore a 17 mila euro; 500 euro per il nucleo familiare di quattro componenti, con un reddito complessivo familiare non superiore a 20 mila euro; 600 euro per il nucleo familiare di cinque componenti, con un reddito complessivo familiare non superiore a 20 mila euro; 1.000 euro per il nucleo familiare di oltre cinque componenti, con un reddito complessivo familiare non superiore a 22 mila euro; infine, 1.000 euro anche per il nucleo familiare con componenti portatori di handicap con un reddito complessivo familiare non superiore a 35 mila euro.

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