A qualunque specifica categoria merceologica appartenga ciascuna delle imprese dell’eccellenza italiana, il saper fare manuale rappresenta la conditio sine qua non del suo successo.
Ma questo è e resterà solo il contorno.
L’industria dell’eccellenza italiana fonda il suo successo su due fondamenta: da una parte un diffuso talento creativo sposato ad una forte sensibilità estetica; dall’altra, una lunga e in molti casi impareggiabile tradizione manifatturiera.
Non sorprende quindi che da Brioni a Brunello Cucinelli, molte imprese dell’alto di gamma italiano abbiano ritenuto di dover creare delle scuole ad hoc, da loro direttamente gestite, per tramandare le tecniche più particolari di lavorazione dei tessuti e di altri materiali, attraverso il tutoring degli artigiani più esperti e con la possibilità di lavorare a stretto contatto con il prodotto e di entrare poi in azienda al termine del percorso formativo.
Tuttavia rimane un problema culturale: sarti, orafi, incisori, falegnami, maestri d’ascia, tutti i mestieri intorno ai quali è cresciuta l’industria del Made in Italy che ci ha reso famosi nel mondo, sono oggi a rischio di estinzione. E con loro tutto il giacimento di saperi sedimentato nei secoli, che rende unici i nostri artigiani e i nostri lavoratori manuali.
Non possiamo negare che sia in corso una vera e propria crisi di vocazione per il lavoro manuale, per i cosiddetti Mestieri d’Arte, definizione antica e quanto mai appropriata. Tutti vogliono essere stilisti, o designer, ma nessuno pensa di prendere in mano gli attrezzi di un orafo o di un cesellatore. Forse pesa la tradizione umanistica del nostro impianto formativo, che relega il lavoro manuale su un piano di inferiore dignità.
Non c’è a mio avviso nulla di più falso.
E per sfatare questo luogo comune Altagamma, 3 anni fa, ha realizzato una campagna di comunicazione che rivalutasse i “Mestieri d’Arte”, intitolata Il Successo Nelle Mani, che ha al centro uno short movie indirizzato ai giovani delle scuole medie e alle loro famiglie, per convincerli che quella dei lavori manuali è una scelta di prim’ordine.
Il filmato porta alla luce una serie di storie vere di successo, da Maestri affermati come Ottavio Missoni o Carlo Riva a giovani talenti poco conosciuti ma apprezzati nelle imprese Altagamma, per mostrare come queste carriere siano attraenti e possano cambiare il destino delle famiglie italiane.
Abbiamo cioè voluto mostrare l’entusiasmo, la passione e l’abilità di questi professionisti, e come sulla loro arte sia fondato il successo e la fama delle loro aziende.
In parallelo, abbiamo collaborato con Italia Lavoro, braccio operativo del Ministero del Lavoro, al programma AMVA e din particolare al progetto Botteghe di Mestiere, che mira proprio a permettere ai giovani di imparare un mestiere e specializzarsi nei principali comparti del ‘Made in Italy’, attraverso percorsi di tirocinio di inserimento e reinserimento. Le aziende che si propongono come “botteghe di mestiere” operano nei comparti produttivi propri della tradizione italiana, secondo lo schema di una "bottega di mestiere" per ogni provincia italiana.
L’intervento prevede che 10 giovani disoccupati/inoccupati, svolgano un tirocinio semestrale. Altagamma ha partecipato alla promozione del progetto presso le sue aziende associate, individuando diverse imprese (come Tod’s, Ermenegildo Zegna, Caffarel) che hanno partecipato con entusiasmo, formando giovani poi assunti con soddisfazione in azienda.
E’ doveroso, in conclusione, citare l’ottimo lavoro che in questo ambito da molto tempo svolge la Fondazione Cologni, che con un’attività continua di monitoraggio e valorizzazione promuove le realtà di eccellenza della manifattura e dei mestieri d’arte.