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“La causa dell’accresciuta disuguaglianza è spesso rintracciabile nei cambiamenti della bilancia dei poteri… Possiamo ridurre la disuguaglianza solo attraverso un riequilibrio di poteri” (Anthony Atkinson “Inequality. What can be done? ”, p. 82-83)

In Italia, come altrove, disuguaglianze crescenti hanno generato diffusa ingiustizia sociale. Paura, risentimento e rabbia sono cresciuti nelle fasce più vulnerabili della società dando vita a una dinamica autoritaria. Seguendo l’insegnamento di Anthony Atkinson, il Forum Disuguaglianze Diversità – un’alleanza tra cittadinanza attiva e ricercatori coordinata da Fabrizio Barca – ritiene che questo stato di cose non sia inevitabile. Esso è piuttosto il risultato dell’inversione di marcia politica e culturale che ha avuto luogo negli ultimi trent’anni. Dobbiamo di nuovo cambiare direzione.

Mettendo assieme più di un centinaio di esperti in diversi campi, e mobilitando le otto organizzazioni promotrici del ForumDD, ci siamo concentrati sulla disuguaglianza di ricchezza, perché è cresciuta in modo straordinario negli anni recenti e a causa della sua influenza su tutte le altre disuguaglianze. La disuguaglianza di ricchezza riduce la capacità di reagire agli imprevisti, di rifiutare cattivi lavori, di tutelare il risparmio; impedisce alle persone di mettere in atto le proprie capacità imprenditoriali; le spinge a non prendersi cura dell’ambiente. Abbiamo investigato tre meccanismi di formazione della ricchezza – cambiamento tecnologico, relazione lavoro–capitale e passaggio generazionale – con lo scopo di disegnare una strategia complessiva per invertire le tendenze attuali.

Il Rapporto “15 Proposte per la giustizia sociale”, consegnato il 20 Marzo al Presidente della Repubblica e reso pubblico il 25 marzo, propone azioni pubbliche e azioni collettive per affrontare quei tre meccanismi.

Le proposte che affrontano il cambiamento tecnologico mirano a ridurre la concentrazione del controllo sulla conoscenza da parte di poche grandi imprese, utilizzando strumenti diversi; rinegoziando l’accordo TRIPS; sviluppando l’attuale rete di infrastrutture pubbliche di ricerca in hubs tecnologici impegnati nell’innovazione e nella commercializzazione dei prodotti; introducendo criteri di giustizia sociale (proposti dal ForumDD) nel finanziamento pubblico della ricerca privata e nella valutazione delle Università; investendo i dividendi tecnologici attraverso politiche di sviluppo rivolte ai luoghi dove si concentra la disuguaglianza; privilegiando le fasce deboli della società nell’attuazione della transizione energetica e in generale delle politiche per la sostenibilità ambientale. Vengono anche presentate proposte che contrastano l’uso inappropriato e fuori controllo degli algoritmi di apprendimento automatico e dei dati personali.

Le proposte che affrontano la relazione lavoro-capitale mirano a riequilibrare il potere del lavoro estendendo a tutti i lavoratori gli effetti dei contratti firmati dai sindacati “più rappresentativi”; introducendo un salario minimo legale; dando ai lavoratori e alle lavoratrici più voce e potere in merito alle decisioni strategiche delle imprese attraverso la creazione dei Consigli del Lavoro e della Cittadinanza dove accanto al lavoro sia rappresentati gli interessi dei cittadini che risentono degli effetti ambientali.

Le proposte che affrontano il passaggio generazionale mirano a livellare le opportunità dei giovani nati in famiglie con un livello diverso di ricchezza. Perseguono questo obiettivo in due modi, fra loro integrati: dando ad ogni giovane che raggiunge i 18 anni “un’eredità universale” di 15.000 euro non condizionata né alle condizioni economiche e sociali della famiglia, né ai modi di impiego; introducendo una “tassa progressiva sui vantaggi ricevuti” lungo l’arco della vita che concorra a finanziare l’eredità universale.

Alla presentazione pubblica del Rapporto del 25 marzo hanno preso parte rappresentanti dei partiti dell’intero spettro politico. Dodici rappresentanti della società, provenienti dalla amministrazione dei Comune, dai sindacati, dal mondo dell’impresa e dal mondo della cultura hanno espresso condivisione per il progetto, impegnando a promuovere il confronto e, dove possibile, a sperimentare alcune proposte.

Nella costruzione delle proposte abbiamo sempre preso le mosse da pratiche ed esperienze esistenti che confermano l’effettiva possibilità di modificare l’attuale situazione. Esse vengono ove possibile descritte nel testo. Siamo tuttavia certi che molte altre esperienze che non conosciamo anticipino il cambiamento possibile e possano offrire ulteriori elementi per rendere più efficaci le nostre proposte o convincere ad attuarle.

Siamo perciò lieti di utilizzare questa opportunità di diffusione del nostro lavoro per invitare chi sia protagonista o a conoscenza di altre esperienze nel campo sociale, pubblico o privato, di portarle alla nostra attenzione in qualunque forma, anche quella di una breve nota da inviarci all’indirizzo: 15proposte@forumdd.org.

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