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Il progetto “Per e con le Donne”, che ha ricevuto lo scorso 9 maggio il premio Bearzot – Premio Sociale nello sport, è rivolto alle donne vittime di violenza. Nasce dalla collaborazione tra l’US. Acli di Mantova e l’ASD Dojo Eleonora che, attraverso l’insegnamento della disciplina di autodifesa personale, ha saputo intercettare un bisogno è poi diventato occasione di incontro, dialogo, condivisione, cura 

Il progetto “Per e con le Donne” riguarda un tema di attualità sociale: la Violenza contro le Donne. Nasce nel 2014, dalla collaborazione con l’ASD Dojo Eleonora – affiliata alle Acli – che, attraverso l’insegnamento della disciplina di autodifesa personale, ha sapientemente intercettato un bisogno sociale presente nel nostro territorio ma spesso inespresso dalle stesse vittime per paura. Di fronte a situazioni “sommerse” di azioni di violenza fisica, psicologica ed economica, subite da alcune donne, è emersa la necessità di affiancare all’attività sportiva, un’attività di accompagnamento ma prima ancora di presa in carico delle donne che, con molta paura e timore, si aprivano a un dialogo, che si traduceva in una richiesta di aiuto per affrontare le forme di violenza, subite spesso tra le mura domestiche.

Il Comitato US. Acli e le Acli provinciali, hanno deciso di occuparsi di questo tema sul serio, di dare una risposta concreta ad un bisogno, consapevoli che il nostro servizio non si esaurisce con l’attività sportiva, ma che la stessa è “la scusa” attraverso la quale consentire alle donne, che vivono nel quotidiano questo disagio, di trovare il coraggio di condividerlo, articolando una serie di servizi che possano accompagnare le donne in un percorso alla riscoperta delle proprie capacità interiori e della propria autostima fino all’acquisizione, in alcuni casi, della propria indipendenza. Il lavoro sociale dell’US ACLI inizia proprio dal lì, dalla presa in carico delle fragilità “timidamente” espresse, per attivare una serie di processi a garanzia e tutela delle vittime, a partire dal vincere anzitutto l’indifferenza che umilia, che anestetizza, che rende tutto abitudinario, che lascia le persone sole con i loro problemi.

Da qui la necessità di costituire una rete sia interna, coinvolgendo direttamente le Acli attraverso il proprio Punto Famiglia, che esterna composta da Associazioni Specifiche quali Telefono Rosa ed il Forum delle Associazioni Familiari. Una rete che è stata capace di interagire con alcuni Istituzioni locali sensibili al tema, al fine di attivare un lavoro di “squadra“ a partire dalla consapevolezza della necessità di informare e sensibilizzare le comunità sull’aumento di ogni forma di violenza, compreso quella contro le donne, tipica del nostro tempo.

La violenza, come dimostrano quotidianamente i giornali, non ha età, razza, sesso, e sembra colpire indistintamente persone di ogni genere “apparentemente normali” con una vita, a detta di chi li conosce, normale. Ma dietro a questa apparente normalità, spesso si celano situazioni di difficoltà inespresse che un mondo ‘normale’, ‘modernizzato’, ‘perfetto” non vuol vedere. Da qui la scelta dell’US. Acli di Mantova di occuparsi della violenza contro le donne – vittime che spesso rimangono sole ad affrontare il problema o che troppo spesso sono costrette ad accettare ogni forma di violenza per paura di ripercossioni suoi figli – con l’avvio del progetto su più fronti:

1. L’Informazione. Attraverso la costituzione di un “tavolo di lavoro” presso la sede provinciale, che ha visto coinvolte associazioni accreditate come il Centro di violenza Telefono Rosa e associazioni che a vario titolo incontrano donne in difficoltà. Un tavolo che ha realizzato un programmazione d’incontri pubblici nel territorio mantovano finalizzati alla sensibilizzazione al fenomeno della violenza sulle donne, anche grazie alla collaborazione di amministrazioni sensibili, ma soprattutto alla preziosa collaborazione della Questura di Mantova e dell’Associazione della Polizia di Stato. Ogni incontro ha visto, infatti, la presenza di ispettori che hanno aiutato i partecipanti ad acquisire una maggiore conoscenza delle normative attualmente in vigore a tutela delle donne vittime. L’attenzione a questo fenomeno non si può limitare, infatti, ad un evento celebrativo annuale, ma devve essere al centro non solo delle politiche sociali, ma delle azioni quotidiane esercitate da ognuno di noi nell’avere uno sguardo attento alle donne in difficoltà spesso vicine a noi;

2. la realizzazione di un “Punto di Ascolto”. Presso la sede provinciale dell’US. Acli è stato allestito un luogo di ascolto, accompagnamento, supporto, indirizzo delle azioni che le donne, oggetto di violenza, possono intraprendere per affrontare il problema, a partire da un affiancamento con esperti dell’area psicopedagogica, alla riscoperta della propria forza interiore.

3. la prevenzione. E’ stata realizzata un’azione in collaborazione con il servizio Scuola del CSVM ed alcune associazioni, finalizzata a proporre incontri specifici in alcune scuole medie e superiori della provincia, sul tema della diversità e dell’accoglienza, valori alla base della convivenza civile di ogni persona da affrontare fin dall’inizio del loro percorso scolastico dei ragazzi.

Gli obiettivi prefissati in parte sono stati raggiunti, concentrando l’azione dell’US Acli nella formazione e conoscenza attraverso la realizzazione di incontri pubblici, che hanno riscontrato molto interesse e partecipazione non solo da parte di un pubblico femminile. Incontri replicati o realizzati nei territori anche nel corso del 2015, come nell’anno in corso, ai quali sono seguiti incontri gratuiti di autodifesa (a cura dei Maestri dell’Asd Dojo Eleonora) per insegnare le prime tecniche da attivare in caso di aggressione, riscoprendo le proprie potenzialità sufficienti per divincolarsi e chiedere aiuto. Crediamo che questo progetto sia riuscito a realizzare un’importante azione sociale, a proporsi come occasione di ascolto, prima ancora che di incontro, per veicolare il messaggio della possibilità di condividere il proprio vissuto, senza paura, rivolgendosi ad una rete di associazioni.

Rimettere al centro la persona nella sua diversità e fragilità, creando occasioni d’incontro, di ascolto, in un dialogo di condivisione e di cura, fornendo forme di sostegno concrete ai bisogni, mediante la creazione di nuovi servizi in affiancamento a quelli già presenti: questo sarà l’impegno che l’U.S. Acli di Mantova anche per i prossimi anni. Un impegno che vuole indirizzarsi in una più incisiva azione preventiva, perché le nuove generazioni, saranno la società del futuro. E vogliamo che questo futuro sia contrassegnato dalla riscoperta del valore della diversità come espressione dell’unicità di ogni essere umano. Un lavoro arduo ma necessario…..

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