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Nel nostro Paese le pratiche di agricoltura sociale sono stimate tra le 3000 /3500 unità che con differenti accenti, tra l’agricolo e il sociale, portano avanti processi economici-produttivi innovativi. Ormai esistono esperienze positive in diverse regioni. Questo universo ha dato vita al Forum nazionale dell’Agricoltura Sociale, un soggetto di rappresentanza che intende confrontarsi con tutti: istituzioni, privati, associazioni

La PAC da diversi decenni ha sottoposto l’agricoltura europea a continui cambiamenti per le sue finalità economiche e sociali e per quelle ambientali. Di recente con l’ultimo programma di riforma EUROPA 2020 è stata ulteriormente ampliata la funzione generale della agricoltura europea con gli obiettivi di: promuovere la competitività delle piccole e medie imprese; promuovere l’occupazione; promuovere l’inclusione sociale, dei lavoratori locali e degli emigranti e combattere la povertà. Inoltre una maggiore attenzione allo Sviluppo Rurale offre l’opportunità per affrontare il problema dello sviluppo e del riequilibrio territoriale con le aree urbane. Frenando l’esodo dalle campagne.

Questo avviene facendo perno sulla vocazione multifunzionale del primario il quale svolge contemporaneamente più funzioni: produttiva, sociale, ambientale, occupazionale e culturale.

Per attività multifunzionali del primario intendiamo: la produzione di beni alimentari, la conservazione della biodiversità, la tutela dell’ambiente, il presidio del territorio, l’offerta di servizi ricreativi- educativi, la continuità delle tradizioni culturali ed alimentari locali, ed da alcuni anni l’Agricoltura Sociale (AS).

Un’ulteriore funzione, di grande valore etico ed economico, interna alla AS, è rappresentata dalla lotta alle mafie. Il recupero delle terre sottratte alla criminalità ed impegnate in attività di agricoltura sociale, già oggi, rappresenta una fattiva modalità per promuovere la legalità e nuova occupazione.

Ma cosa è realmente l’agricoltura sociale? Quale funzione svolge?

L’espressione indica le attività che impegnano le risorse agricole e zootecniche per promuovere azioni terapeutiche, riabilitative di inclusione sociale lavorativa, educativa per quei soggetti deboli o marginalizzati della società. In particolare esistono esperienze interessanti di integrazione degli emigranti nelle attività agricole e nei servizi in aziende agrisociali.

Tali esperienze di pratiche sono presenti non solo in Italia ma in diversi Paesi europei, anche se con modalità differenziate, come il Portogallo, la Spagna, la Danimarca, l’Olanda e la Germania. Queste esperienze si caratterizzano più come Fattorie sociali private a cui il pubblico delega funzioni di welfare e sociosanitarie sulla base di convenzioni economicamente onerose.

Per le molteplici opportunità offerte dall’AS, in questi ultimi anni, va espandendosi ed ampliando la platea degli operatori agricoli, sociali ed istituzionali. Queste attività, infatti sono sempre più oggetto di ricerca e studio scientifico da parte di diverse università italiane.

Oggi nel nostro Paese le pratiche di agricoltura sociale sono stimate tra le 3000 /3500 unità che con differenti accenti tra l’agricolo ed il sociale portano avanti processi economici-produttivi di AS. Ormai esistono esperienze altamente positive in diverse regioni. Nel sito del Forum Nazionale Agricoltura Sociale si possono trovare indicazioni su esperienze di aziende presenti nelle varie regioni.

I soggetti con un ruolo attivo nell’AS sono in primo luogo le imprese agricole singole o associate e le cooperative. Queste sono impegnate nella produzione di beni e servizi in ambito socio-educativo e sanitario, arricchendosi di un ruolo generale che le emancipa dalla singola funzione di operatori profit. Ulteriori attori attivi sono le organizzazioni del terzo settore di utilità sociale, il volontariato, gli enti morali e la cooperazione sociale. Nonché le istituzioni quali i Comuni, Unioni di Comuni, le Aziende sanitarie, le Province, Uffici per l’esecuzione Penale esterna. In sostanza la AS si basa sulla stretta collaborazione tra più soggetti pubblici e privati in un contesto coeso, solidale e transdisciplinare.

Questo universo dell’AS ha dato vita alla realtà del Forum nazionale dell’Agricoltura Sociale che vuole essere è una comunità di donne e uomini, imprese, cooperative, famiglie, ricercatori universitari e scuole professionali, esperienze territoriali, unita nel più ampio pluralismo socio-economico, culturale e politico, che si riconoscono nei valori, nelle pratiche e nei principi indicati nella nostra Carta e nel Codice etico. Il Forum non intende quindi essere un’ulteriore organizzazione professionale agricola ma vuole essere una realtà innovativa che sperimenta modalità di fare organizzazione, di stare insieme, di sostenere azioni di reciproca solidarietà e comunicazione nel tutelare gli operatori e nel fare formazione professionale.

E’ quindi un soggetto di rappresentanza che intende confrontarsi e dialogare, nel pluralismo delle funzioni, con tutti: istituzioni, privati, associazioni. Un soggetto unito da un unico obiettivo: realizzare esperienze territoriali di agricoltura sociale per un diverso modello di sviluppo agricolo, alimentare, ambientale.

In conclusione un riferimento all’iter della legge sull’agricoltura sociale. Al momento la specifica Legge Nazionale generale per la Agricoltura sociale è stata approvata solo alla Camera ed è in discussione al Senato. Essa contribuisce in modo rilevante ad affermare politiche virtuose per espandere e rafforzare i processi innovativi in corso realizzando un giusto equilibrio tra agricoltura e sociale promuovendo la sua diffusione nel territorio.

Le modalità dell’elaborazione della legge sono state molto positive avendo svolto un ruolo attivo e propositivo le Organizzazioni sociali ed agricole interessate, nonché gli stessi operatori che quotidianamente portano avanti queste importanti attività.

Inoltre, va osservato come esistano alcune leggi regionali, proprie per la AS, di grande interesse ed innovative. Purtroppo non tutte le Regioni hanno normato tali attività, per questo il Forum sollecita il completamento del quadro generale in tempi rapidi ciò anche per agganciare la AS alla programmazione dei PRS – 2014-2020.

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